Non so se avete notato, ma spesso nelle organizzazioni chi ha il potere di approvare gli investimenti in formazione si autoesclude dalla stessa, riservandola ai livelli organizzativi gerarchicamente inferiori. Chi invece riceve la formazione, spesso la subisce dall’alto e sente di essere escluso dalle scelte in merito e a partecipare per un obbligo imposto. Vivendo quindi la formazione come un dovere e non un piacere, la motivazione ad imparare non può che essere bassa, ci troviamo quindi in aula senza aver voglia di imparare, senza curiosità e con scarso interesse a prestare attenzione al momento della formazione. Tutto questo perché la decisione ci è stata imposta da qualcuno che difficilmente partecipa poi ai processi di sviluppo, distanziandosene, come se Lui non avesse niente da imparare.
Ci sono però alcune organizzazioni mature, costituite da manager consapevoli, in cui ci si conosce il potenziale che è in grado di concretizzare la formazione. I manager di queste organizzazioni scendono in campo in prima persona nei percorsi formativi, spesso insieme ai propri collaboratori e colleghi. Cosa comporta questo? Semplicemente un cambiamento di percezione. Avere in aula il tuo responsabile permette non solo di legittimare l’intervento formativo, ma fa anche apparire il percorso come un occasione concreta per imparare. “Se questo corso viene a farlo anche Lui, deve essere davvero importante”.
Il responsabile che scende dal piedistallo per imparare non sta perdendo potere o status, sta creando leadership, sta aiutando i suoi collaboratori a sviluppare le competenze che saranno poi utili in ogni giornata lavorativa. Si sta mettendo in gioco in prima persona, ha anche lui qualcosa da imparare! Un amministratore delegato in aula di formazione non è una bestemmia ma un potente messaggio, che può modellare la cultura organizzativa.
Ricordiamoci sempre che le organizzazioni sono fatte di persone. Indipendentemente dal ruolo che ciascuno ricopre con il relativo bagaglio di responsabilità, c’è sempre qualcosa da imparare, qualcosa su cui ciascuno può migliorare. Sentir dire che i top manager non hanno nulla da imparare vuol dire non dare a loro per primi la possibilità di migliorarsi, vuol dire rinunciare a sviluppare i potenziali dei leader, e quindi la loro capacità di guidare i Team.
“Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai.
Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla”
(Marco Porcio Catone)
*Articolo originale apparso su EXECUTIVEMBA. Si ringrazia Luiss Business School per i diritti di pubblicazione.